Comitato invisibile.

L'insurrezione che viene.

"The coming insurrection" è il testo del momento, e potrebbe rappresentare per il movimento giovanile di protesta del futuro quello che alla fine dei '90 'No Logo' ha rappresentato per i No Global, e cioè una vera e propria 'nuova Bibbia'. Il volume spiega il rifiuto della Sinistra 'ufficiale' ed esorta all'insur-rezione. Dalla Francia è arrivato nelle università Stati Uniti, dove i ragazzi si riuniscono per condividerne la lettura in attesa della rivoluzione. I pareri sono discordanti: se il governo d'oltralpe è preoccupato e parla di 'un manuale per terroristi', il filosofo francese Agamben afferma che si tratta di 'uno dei più intelligenti lavori del nostro tempo'.

Un libro francese di autori ignoti mette la febbre addosso a molti americani. Il futuro non ha futuro, è scritto nel libro, e per gli americani che hanno da sempre navigato su barche abbastanza comode e su acque quasi sempre calme, senza un "futuro" nella mente, significa la fine prima del tempo. Il libro, che è stato intitolato "The coming insurrection", secondo il governo francese è "un manuale per il terrorismo". Il filosofo francese Giorgio Agamben lo considera "uno dei piu' intelligenti lavori del nostro tempo". Molti commentatori ritengono si tratti del lascito di Guy Debord. Tradotto in inglese, "The coming insurrection" spiega attentamente il rifiuto della Sinistra ufficiale e della sua agenda riformista, mentre si allinea con il crescente numero di chi in Francia, negli Stati Uniti e altrove, rifiuta l'idea che teoria, politica e vita stessa sono reami separati. "The coming insurrection" (in italiano 'arriva l'insurrezione'...) è la prima pubblicazione ufficiale in USA della collezione di propaganda che si accentra al recupero di "comunismo" come una tattica per l'insurrezione globale. Mette paura addosso all'americano il fatto che il libro esorti apertamente la formazione di 'centinaia di comunita' basate sul principio dell'amicizia che si formano "in ogni stabilimento, in ogni strada, in ogni villaggio, in ogni scuola". In una parte della pubblicazione si legge: "Hanno usato i nostri genitori per distruggere il mondo e ora vogliono usare noi per ricostruirlo, e con un profitto". Molti giovani statunitensi la pensano proprio cosi'. Oggi gruppi di giovani dai 20 ai 30 anni si riuniscono privatamente per discutere pagina per pagina di questo libro. Anche in America, insistono, arriverà l'insurrezione. E come è scritto nel libro stesso, arriverà con le armi. Con il fuoco. "Non c'e' insurrezione senza armi!". Ieri ho visitato la Yale, che frequentai per due semestri la prima volta che arrivai in questa nazione. Gli studenti una volta erano tutti conservatori, ragazzi destinati a "diventare qualcuno". Oggi, macchè. Appaiono nervosi, forse storditi dalle parole contenute nel libro "The coming insurrection"; qualcuno non crede che avverà negli Stati Uniti, la maggioranza pensa che si stanno creando le basi per una insurrezione e quando arrivera' non ci sara' modo di fermarla. Nella libreria Barnes Noble (il piu' importante bookstore in America), nella UnionSquare di Manhattan, un centinaio di giovani si sono riuniti per celebrare la traduzione in inglese del libro scritto dall'Invisible Committee. Ne ha parlato anche il New York Times. Questi giovani hanno urlato che anche in America ci sara' un imminente collasso della cultura capitalista, con l'aiuto del governo Obama.
Barnes & Noble non aveva dato l'autorizzazione per la riunione e cosi' sono stati cacciati dalla polizia. Prima di uscire un giovane e' saltato su un tavolo e ha urlato: "Sono tutti d'accordo: esploderà presto", parole scritte nella prefazione del libro. Ha detto a Affaritaliani.it Jeff, studente 23enne: "Il libro è importante perché spiega la totale bancarotta di tutto. Noi viviamo in un'estetica ampollosa con contenuto zero". In un mondo avvolto dal ghiaccio delle falsità statunitensi, "The coming insurrection" potrebbe diventare il rompighiaccio auspicato dagli anarchici di questa nazione. Una cosa è certa: la gente è stanca, non crede più al potere della politica nazionalistica degli Stati Uniti. "Siamo un popolo morto che si muove come uno zombi", ha concluso il giovane Jeff.

Benny Manocchia Fonte: www.affaritaliani.it